Escursioni - Transfer e Noleggio Auto

Partenza con Transfer da Tropea o Capovaticano. Giro turistico di Vibo Marina della durata di circa 40 minuti con ape calessino, lungo mare di Vibo Pizzo e visita all'antica Chiesetta di Piedigrotta, si prosegue con visita al famoso Castello Murat e per finire vi faremo degustare il famoso tartufo di Pizzo..
Escursione: costo 25.00€ a persona, minimo 4 persone.

Storia e leggenda rendono la Chiesa di Piedigrotta un monumento unico delle terre di Calabria. Da centinaia di anni si tramanda la leggenda di un naufragio avvenuto intorno alla metà del ‘600: un veliero con equipaggio napoletano fu sorpreso da una violenta tempesta. Tutti i marinai si riunirono nella cabina dove era custodito il quadro della Madonna di Piedigrotta e insieme iniziarono a pregare facendo voto alla Vergine che, in caso di salvezza, avrebbero costruito una cappella dedicata alla Madonna. La nave si inabissò e i marinai, come per miracolo, raggiunsero la riva a nuoto. Insieme a loro, si poggiarono sul bagnasciuga anche il quadro della Madonna di Piedigrotta e la campana di bordo. Decisi a mantenere la promessa fatta, scavarono nella roccia una piccola grotta e vi misero dentro la sacra immagine. Da li col passare degli anni ci furono altre tempeste e il quadro, portato via dalle onde che penetravano fin nella grotta, fu sempre rinvenuto nel posto dove il veliero si era schiantato contro gli scogli.

La storia del Castello di Pizzo è legata alla morte di Gioacchino Murat, Re di Napoli, uomo valoroso, impavido che a Pizzo cercava la vittoria e la riconquista del suo regno e invece vi trovò la morte. All’ interno del monumento una ricostruzione storica riproduce gli ultimi giorni di vita di questo Re, rappresentando i diversi momenti della detenzione del Re e dei suoi uomini: all’ interno delle celle, nei semisotterranei, è riprodotta la loro prigionia; al primo piano è rappresentata la scena del sommario processo contro il Murat; nella cella in cui il Re trascorse gli ultimi momenti della sua vita e in cui scrisse la lettera di addio alla moglie Carolina e ai suoi quattro figli, sempre al secondo piano, è riproposta la scena della confessione del Re con il Canonico Masdea.